La rete, internet, il virtuale, spesso mi lasciano l’amaro in bocca. Ho la sensazione che la rete sia un luogo virtuale apparentemente enorme, ma estremamente piccolo, proprio piccino sotto ogni punto di vista. Un luogo dalle infinite potenzialità, infinitamente non sfruttate.
Spiego perché con l’esempio dei blog di cucina: ho fatto una ricerca, avevo bisogno della ricetta della pasta Fillo. Se io cerco una ricetta non GUARDO IN INTERNET, perché so com’è la situazione, e perché ho dei validi libri da consultare, ma quando andavo a scuola io la pasta fillo non si sapeva ancora cosa fosse, perciò ho una lacuna che mi sarebbe piaciuto colmare.
Uno consulta 10 e più blog di cucina (più o meno famosi) e scopre che le ricette sono solo due, che tutti si copiano-incollano; senza tra l’altro citare la fonte da cui la prendono: chi è il depositario-autore della ricetta che tutti copiano? Mentre la descrizione della pasta fillo è una sola per tutti, copiata paro-paro da Wikipedia.
Insomma, mi par di capire che si scrive tanto per scrivere e senza alcuna cognizione di causa. Mah, sono perplesso…
P.S.= in generale mi capita spesso di tentare una ricerca specifica in internet, seria, approfondita, cercando come fonte qualcuno che ne sa, e mi capita altrettanto spesso di rimanere deluso. Di rimanere con tutti i miei dubbi e le mie lacune. VIVA I LIBRI!
È il “modello di business” della Rete che è inaffidabile, in quanto si basa sulla quantità anziché sulla qualità. Tutti scrivono contenuti replicati per ottenere il numero più alto di visite possibile, in quanto le “hits” giornaliere sono il parametro che decreta il successo di un sito, il cui traffico è veicolato per il 98% dai risultati di Google. Pertanto il problema esisterà fintantoché Google non riuscirà a mettere in linea un algoritmo non solo “intelligente”, ma anche con “capacità critica” che riesca a filtrare i contenuti riuscendo ad ordinarli per qualità. Purtroppo ciò non è una cosa di facile realizzazione in quanto, oltre alle difficoltà tecniche per sviluppare una intelligenza artificiale così sensibile, esiste il conflitto d’interessi tale per cui Google stesso è anche il principale fornitore di pubblicità di quei siti (suoi clienti) che in teoria dovrebbe “censurare” mediante l’algoritmo qualitativo…
E blablabla… e l’algortimo… e blablabla…. intelligenza artificiale….e blablabla…..”modello business”…. e blablabla….
….non facevi prima a dì che è colpa di google?
Comunque caro Taglia, il fatto che quello gastronomico esplorato in tutte le sue forme sia l’attuale tema di tendenza è verissimo.
A me l’argomento interessa davvero poco, un po’ perchè in cucina me la cavicchio, un po’ perchè amo le ricette classiche e tradizionali, un po’ perchè ho la mamma bionica quindi apprendo e cerco di carpire tutto dentro casa ed un po’ perchè diciamo che non di solo cibo vive Tendallegra.
Faccio un’eccezione soltanto per Mariacristina ed il suo adorabile blog (http://mammahelp.blogspot.com/): da lei è diverso. Da lei sembra di stare a casa con la mamma.
Ok si sappia che cito mia mamma (abitudine estremamente italiana questa!) nel dire che la pasta filloooo è quella pasta che è per l’appunto detta fillooooo… in poche parole è una sfoglia sottileee sottile sotttileeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!! Ma sottileee che più sottileeee non si può… come si fa?! Ehm… comprandola al supermercato!
Ehm… vabbè… mi zittisco da sola! 😦
@Chissene: un’impresa praticamente impossibile poter istruire l’intelligenza artificiale, nel tentativo di farle operare una selezione qualitativa.
C’è però di più, il fattore umano: credo che molto lo facciano i blogger, voglio dire che è non solo educazione ma anche correttezza, se prendi un contenuto, un’idea o altro, citare la fonte.
@Alessia: le ricette di famiglia, un tesoro da custodire gelosamente. Grazie per la segnalazione.
@Godot: 😀 io in genere preparo tutto ciò che posso in casa, avrei però fatto un’eccezione per la pasta fillo, ma nei miei supermercati non si trova 😦 così me la sono fatta da solo!