Quando una persona capisce d’essere diventata grande? Lo capisce perché:
- deve lavorare per mantenersi. No
- usa i suoi soldi per acquistare ciò di cui ha bisogno e ciò di cui non ha bisogno. Ma valà
- ha finito la scuola. No
- ha fatto il servizio militare. No
- invece per lei vale: ha perso la verginità. No
- non deve più rispettare il coprifuoco e può star fuori tutta la notte. No
- può guidare una macchina. Macché
- non paghi più biglietti ridotti. Nisba
- può andare in vacanza da solo. Mica è bello
- vive da solo/a e magari ha il mutuo da pagare, o l’affitto, e quindi diverse responsabilità. Non esiste
- può tranquillamente avere una fidanzata/o e con lei/lui farci di tutto, ma proprio tutto. None
- può tranquillamente entrare in un sexy shop. Niet
- non cresce più in altezza, lo sviluppo è terminato. No
- gli cavano i denti del giudizio. Mica a tutti
- ha un divorzio alle spalle. Mica tutti
- quando dopo aver rotto un soprammobile non devi più vivere nel terrore delle conseguenze. No, prova a rompere l’oggetto d’antiquariato di tua madre o di tua moglie, poi vedi se non ti tocca vivere nel terrore.
- quando ti becchi un raffreddore e nessuno più ti dice “poverino piccino, l’amore mio come sta male” ma piuttosto si passa a “e smettila di fare tragedie per un raffreddore”. Il “copriti quando esci”, invece, ti verrà ripetuto per tutta la vita: prima tua madre, poi tua moglie, poi i tuoi figli. Comunque non è neanche questa.
Io l’ho capito quando, in previsione di una serata divano-dvd, al supermercato ho riempito il carrello di schifezze (patatine, nachos, pop-corn, salatini, caramelle, m&m’s, cioccolata) mentre il bambino che stava accanto a me, mi guardava con un’espressione di meraviglia e profonda invidia (da stringere il cuore, perché mancava poco che si mettesse a piangere) per quello che lui non avrebbe mai potuto fare. L’infante ci ha anche provato, ma la madre non l’ha presa benissimo. E io sogghignavo guardandolo, già, sogghignavo soddisfatto continuando a riempire il carrello. “Perciò si capisce d’essere diventati grandi, quando si diventa stronzi” no, quello è un dato di natura, ci si nasce così. Comunque io non sono uno stronzo.
Nooooooooo! POVEROCREATUROOOO!!! MOLLA QUELCARRELLOINFAMEEE!!! Ehm… forse forse… per le donne è vero l’opposto… quando litigano con quelli che fanno gli infami con i bambini che non sono i loro!!! Ah no… quello è l’orologio biologico!
Sulla questione altezza… beh… ma allora sono diventat “grande” che ero una bimba… ah no… sono rimasta bassa che ero una bimba!
Comunque io ho tutti i denti del giudizio… e non me li hanno ancora cavati… il che la dice lunga sui dentisti! O forse la dice lunga su quelli che li hanno chiamati “del giudizio” FIGURIAMOCI! 😀
Io i denti del giudizio non ce li ho 😛
No, non sei uno stronzo. Sei un ometto grande! 😀
Sì, ecco, sono un ometto grande io, sì, grande… voglio le caramelle!!!!!
Hai ragione, sei davvero grande quando puoi comprare e mangiare quello che vuoi senza che nessuno te la meni…poi, quando non compri per il colesterolo o la linea o la glicemia, allora stai diventando vecchio 😀
No tagliuzzo le caramelle ti fanno male ai denti… poi tutto quello zucchero ti fa diventare iperattivo e poi non vuoi fare il riposino pomeridiano!
Comunque mi hai fatto comprendere una cosa: io sono ancora piccola, perché mia madre mi rompe le scatole quando compro troppa cioccolata, troppe patatine, troppe schifezze.
“Guarda che ti cresce il culo!”… umpf, gnè gnè 😦
non è obbligatorio diventare grandi, poi…..;-)
@Micia: hai ragione, lo credevo anch’io, ma prima o poi ci si deve fare i conti con la necessità di diventare “grandi”… uno può anche farne a meno e vivere felice, ma secondo me poi gli mancherà sempre qualcosa, e ciò smonterà quella felicità, boh, su questo discorso sono un po’ confuso… grande, non grande, maturo, acerbo… mah… 😉
più che grandi in senso anagrafico bisognerebbe tentare di diventare “grandi!!”indimenticabili, imitabili, incredibili….
io che sono grande (forse) dico che mi manca qualcosa dell’essere piccola…la spensieratezza, la felicità nelle piccole cose e l’aspettare il domani aspettandosi chissàche (se penso che domani mi tocca il lavoro…rivoglio il liceo!!-,-)
Mr. Wanted, hai ragione.
Stronzi ci si nasce.
E tu di certo non lo sei.
Ehi! Lui è misterWanted! Lui può tuttooo… però quella povera creaturaaa!!! T_T Mi piange il cuore…. indovinate chi è la zia/cugina che rimpinza i pargoli della famiglia?!!! 😀
@Micia: 😀 hai ragione, ma scommetto che in certi giorni ti capita ancra di aspettarti chissaché, di vivere certe vigilie, certe eccitanti attese… e ti capita di sorprenderti ancora, e di godere delle piccole cose… e di odiare il lavoro
@Alessia: eh, ma posso sempre rimediare eh! Grazie 😉
@Godot: rimpinzali, rimpinzali, è giusto così 😉 non è che poi tutto quello zucchero li renda iperattivi? E non vogliono più fare il riposino pomeridiano? 😀 Per me funziona così, troppi zuccheri e dopo sono frenetico 🙂 mi servirebbe la ruota come il criceto.
Ehm… sai com’è Tagliuzzo… hanno una parentela con me… quindi… non hanno bisogno dello zucchero per saltare il riposino ed essere iperattivi! 😀