Rubo un meme ad Alessia, tanto semplice, quanto intrigante: indica il personaggio di un libro e un personaggio cinematografico di cui potresti innamorarti.
Non ho dubbi. Personaggio letterario è Cass del racconto “La donna più bella della città” scritto da Bukowski. Permettetemi la brutale franchezza ma Bukowski è uno scrittore che riesce, in alcuni ispirati casi, a farmelo diventare duro e contemporaneamente a commuovermi, e non è cosa facile. Facile per qualsiasi scrittore è ottenere l’una o l’altra separatamente, solo Bukowski e pochi altri (magari con diversi strumenti letterari, penso alle sublimi sospese trasparenze in sublimata calibratissima liricità di Kawabata e, tramite la lezione di questi, Mishima) riescono a far sì che due sensazioni antitetiche come quelle sopra esposte, possano convivere nell’animo del lettore senza che questi provi fastidio o ne rifiuti una con forza. Per me almeno funziona così, specie se penso a Cass. Eccola:
Cass era la più bella ragazza di tutta la città. Mezz’indiana aveva un corpo stranamente flessuoso, focoso era e come di serpente, con due occhi che proprio ci dicevano. Cass era fuoco fluido in movimento. Era come uno spirito incastrato in una forma che però non riusciva a contenerlo. I capelli neri e lunghi, capelli di seta, si muovevano ondeggiando e vorticando […] Lo spirito o alle stelle o giù ai calcagni. Non c’era via di mezzo per Cass. C’era anche chi diceva che era pazza. Gli imbecilli lo dicevano. Gli scemi non potevano capirla […] E Cass ballava e civettava […] quando si stava per venire al dunque, com’è come non è, Cass si eclissava, Cass aveva eluso gli uomini.
Le sorelle l’accusavano di sprecare la sua bellezza, di non fare buon uso del cervello. Ma Cass ne aveva da vendere di cervello e di spirito. Dipingeva, danzava, cantava, modellava la creta e quando qualcuno era ferito, mortificato nel corpo e nell’anima, Cass provava compassione per costui. […] Di solito Cass era gentile con quelli più brutti, i cosiddetti fusti non le dicevano niente “[…] tutta esteriorità e niente dentro”. La sua indole era affine alla pazzia; aveva un temperamento che certi chiamano pazzia.
Veniamo al personaggio cinematografico, anche qui pochi dubbi: Shirley MacLaine in “L’appartamento” di Billy Wilder con Jack Lemmon, come dice il Morandini: “è un film cinico, divertente, amarissimo. Ritratto della solitudine metropolitana” solitudine superata dall’incontro di due splendide anime gentili: l’ascensorista MacLaine e l’impiegato Lemmon.
Ho trovato questa citazione dal film (mi è venuta voglia di rivederlo): lo specchio è a pezzi – sì, lo so, mi piace così, mi ci vedo come mi sento.
Pensavo di fare un regalo non passando il meme…mi sbagliavo: sappi che da oggi in poi sarai sempre nominato, almeno per quelli stimolanti come questo.
Mi è piaciuto molto poterne scrivere e noto che è lo stesso per te.
Non sarà mica perchè ci piacciono tanto i libri? …:o))))
Proprio così, libri e film 😉 In effetti questo è un bel meme: divertente, stimolante
Ahimé, non conosco nessuno dei due personaggi, ma mi hai fatto venire voglia di scoprirli.
Per quanto mi riguarda, nel cinema non ho mai trovato un personaggio di cui avrei potuto innamorarmi, non m’è ancora capitato.
In letteratura, invece, non ho dubbi: Benjamin Malaussène! La tenerezza, la sfiga, la fragilità, la passione e il coraggio di un capro espiatorio fantastico mi hanno conquistata dal primo libro, e lasciata in lutto all’ultimo. 🙂
Già, anche a me piacerebbe “scoprirle”, che battutona.
Cioè vorresti dirmi che alla fine Malausséne muore, o il lutto è dato dal fatto che la “saga” è finita? ❓
Il lutto era inteso come la fine della saga! Ti pare che ti faccio una capa tanta co sta saga poi dopo la lettura del primo capitolo ti svelo il finale? Son mica così catìva, cio!
Pensavo ti fossi lasciata trasportare 😀
Mannò mannò, lo amo con trasporto ma so frenarmi 😉
Mi sa che te lo rubero’ molto presto di rimando. Rapina di meme a mano a mano, insomma. 😀
@Ani: perfetto, un furto di cui nessuno potrà lamentarsi, resto curiosamente in attesa di leggere il tuo post 😉
[…] piuttosto è fottuto amore) del racconto “La più bella donna della città” che qui ho già citato, inutile ripetersi, inutile dire che è una ragazza di cui il sottoscritto potrebbe […]